Intervista alla DG Roberta Nocelli: ”Viviamo un sogno”

E’ il motore che fa girare tutti gli ingranaggi in casa Matelica.  Un vulcano di idee e temperamento, la DG Roberta Nocelli. La sua passione e il suo intuito, uniti alla sua competenza e lungimiranza, hanno contribuito a portare il club del Patron Mauro Canil tra le 100 Società professionistiche d’Italia, tagliando un traguardo storico, sempre sognato ed ora, finalmente, da assaporare fino in fondo.

#Csiamo è stato un po’ il tuo slogan per tutta l’estate. Quanto è stata dura arrivare fino a qui, ma al tempo stesso quanto sei orgogliosa?

E’ stato un percorso davvero difficile perché la Serie D è completamente diversa dalla Lega Pro, a partire dai regolamenti fino a tutto ciò che concerne l’iscrizione e le pratiche burocratiche. E’ tutto molto più ferreo, ci sono molte più regole da rispettare. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno collaborato con noi. I commercialisti, gli avvocati e i segretari hanno fatto veramente un grande lavoro. Sono orgogliosa non tanto per la mia persona, ma per tutto quello che è il Matelica calcio. Sono orgogliosa di appartenere a questa grande Società e di poterla rappresentare ogni giorno in tutte le situazioni che lo richiedono. Aver finalmente coronato un sogno così grande, che questa Società e questa città di avevano sempre solo sfiorato, ma mai raggiunto, ci rende veramente tutti fieri di noi stessi.

La rosa è in costruzione. Sei soddisfatta di come si è mossa la Società fino a ora?

Mister e Direttore Sportivo hanno la nostra piena fiducia e carta bianca nei loro ruoli. Siamo in fase di completamento d’organico, entrambi stanno ancora lavorando sodo. Sono sicura che tutti i ragazzi inseriti e quelli confermati sono figure importanti per il progetto. La situazione ora è doppiamente difficile per l’incertezza del momento ancora condizionato dalla battaglia al Covid.

Ti sei tolta anche qualche sassolino dalla scarpa. Adesso sei più serena e riesci a goderti di più i complimenti ed il bel percorso fatto se ti guardi alle spalle?

Io spesso parlo, scrivo e mi sfogo perché accumulo e inglobo un po’ il sentimento di tante persone che mi sono intorno. I sassolini se li è tolti in generale tutto il Matelica e ne erano tantissimi, soprattutto verso le persone che non hanno creduto in noi e nel lavoro che, insieme a tutto lo staff che si occupa dell’organizzazione sia tecnica che burocratica della Società, abbiamo fatto in questi anni sia in prima squadra che nel settore giovanile. I miei però non erano sassolini, erano stivali pieni di pietre (ride).

Incrociando le dita si torna in campo il 27 Settembre. A livello organizzativo anche gestire le gare all’Helvia Recina sarà una sfida tosta ma affascinante..

L’Helvia Recina è uno stadio che ha visto una Società gloriosa come la Maceratese affrontare campionati professionistici anche di vertice, addirittura lottando per raggiungere la Serie B. Massimo rispetto a tutti i maceratesi, tifosi e non, a tutta la città di Macerata per l’occasione che ci ha dato, all’Amministrazione Comunale con cui abbiamo raggiunto un accordo. Ne siamo veramente felici. L’Helvia Recina è davvero emozionante, perché dal punto di vista strutturale è uno stadio vero, che conta 4950 posti e ovviamente dà un’altra sensazione quando vi si entra come squadra di casa. Anche questa un’emozione forte, di quelle che ti fanno comprendere appieno il valore e l’importanza del calcio professionistico.

Qualche idea e preferenza sulla composizione dei gironi?

Nessuna in particolare. Sicuramente il raggruppamento B avrà tantissimi derby e quindi sarà avvincente ed emozionante, così come sicuramente saranno anche gli altri. A proposito di derby, mi auguro si possa riavere presto il pubblico allo stadio perché significherebbe comunque tornare a vivere il calcio più bello, quello condiviso con le persone che ti seguono, che tengono ai tuoi colori e alla tua Società.

Protocolli, allenamenti a porte chiuse, tamponi e procedure. Quanto è dura stare dietro anche a tutti questi aspetti?

Prima di tutto viene la salute. Perciò ritengo giusto che ci siano delle regole ferree e che vengano rispettate per il bene di tutto l’ambiente. Questa, oltre ad essere una Società di calcio, è a tutti gli effetti un’azienda. Il costo per affrontare questo protocollo è però davvero esoso. Nonostante l’intesa raggiunta ieri con FederLab da parte della Lega Pro, fare tamponi ogni quattro giorni e test sierologici ogni quindici è un aggravio di spesa immane per una Società. Se consideriamo che si prevede anche, almeno inizialmente, di giocare a porte chiuse, senza neanche poter contare sugli introiti dal botteghino, diventa un compito davvero difficile. A ciò bisogna aggiungere anche la gestione anche di quattro squadre giovanili nazionali, di tutte le altre formazioni dell’attività di base, nonchè le esigenze anche delle altre società che fanno calcio a Matelica, cioè il Fabiani ed il Real Matelica. Aggiustarsi e trovare gli spazi con protocolli completamente diversi e conciliare tutto è ancora più dura. Speriamo di fare bene e dare un buon segnale, portando sempre in alto i nostri colori.

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